Obesità e Binge Eating Disorder: nutriamo il corpo o la mente?Obesity and Binge Eating Disorder: are we nourishing the body or the mind?

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作者
Marco Verrastro [1 ]
Silvia Tempia Valenta [1 ]
Paolo Scudellari [1 ]
Diana De Ronchi [1 ]
Anna Rita Atti [1 ]
机构
[1] Università degli Studi di Bologna,Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie
关键词
Obesità; Diabete; Binge Eating Disorder; Psicodinamica; Obesity; Diabetes; Binge Eating Disorder; Psychodynamics;
D O I
10.1007/s40619-024-01464-1
中图分类号
学科分类号
摘要
Questo articolo esplora il legame tra il Binge Eating Disorder (BED) e diabete mellito di tipo 2 (DM2), focalizzandosi sull’obesità come ponte clinico. Il DM2, in costante crescita a livello globale e strettamente correlato all’obesità, evidenzia la rilevanza dei disturbi dell’alimentazione come il BED nella gestione terapeutica e negli esiti a lungo termine. Il BED mostra un’associazione significativa con l’obesità estrema ed è riscontrabile in circa il 30% delle persone che cercano interventi per la perdita di peso. Con una prevalenza dell’1,8% nelle donne e dello 0,7% negli uomini, il BED si manifesta con episodi di abbuffata e perdita di controllo sul cibo. Le ipotesi eziopatogenetiche del BED sottendono un legame con l’impulsività, la compulsione e la disfunzione dei meccanismi di ricompensa, con lesioni nei circuiti cortico-striatali simili a quelli nella dipendenza da sostanze psicoattive. Gli individui con obesità e BED mostrano alterazioni nelle regioni cerebrali coinvolte nel controllo degli impulsi, alterazioni capaci di influenzare la percezione del cibo come ricompensa. Le emozioni negative, in particolare rabbia e frustrazione, svolgono un ruolo chiave nel BED, con una maggiore sensibilità allo stress e una ridotta capacità di regolazione emotiva. I modelli psicodinamici del BED evidenziano strategie disadattive come la soppressione e la ruminazione, che influenzano la percezione delle emozioni e ostacolano la regolazione emotiva. Le teorie della “fuga dalla consapevolezza di sé” e della “regolazione emotiva” chiariscono come il BED possa fungere da meccanismo di coping per evitare percezioni negative su di sé o contenere emozioni indesiderate. In conclusione, considerare gli aspetti psicodinamici del BED è cruciale nella gestione clinica di pazienti obesi con DM2. La profonda comprensione di questi aspetti può orientare verso strategie terapeutiche più efficaci, affrontando la complessità della psicopatologia associata al BED e le implicazioni per la gestione a lungo termine dell’obesità e delle sue complicanze.
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